Jay Trivella in Mare Street è per l'hip-hop desaparecidos, non è vero?
Poco dopo il centro di Londra, nell'East end, c'è abbastanza spazio per attraversare la strada senza guardare nessuno. La felpa con il cappuccio tirata su, le mani in tasca, le cuffie che ti raccontano le stesse storie che non ti sono mai successe e con le quali sei cresciuto in mezzo al nulla, altrove.
Il passo è sfacciatamente lento, di basso profilo, qualcosa di cui ridere, la testa oscilla in un viaggio ipnotico, gli occhi velati da quel misto di disagio e timidezza, gli odori del quartiere svolazzano dietro l'angolo.
Dall'India alla Giamaica in sette passi. Un sorriso di vita, una scheggia di fumo.
- Oi.
- Oi...
- Allora, come va? Che ne dici?
- ...tranquillo. Sto facendo un mixtape per qcn.
- Forte.
- Forte...
Il tempo intanto vola, e con esso anche il sole e la pioggia, le nuvole, il caldo e poi il freddo e poi l'umido e il fresco, e giugno arriva come ottobre, le foglie al parco e le coppie il venerdì, un carico di alcol per il fine settimana e poi un messaggio.
- Vi invio due versioni.
- Ok. E la copertina?
- Vi invio una foto.
- È brutto?
- Certo.
- Mandatemelo subito.
- Quale versione utilizzate?
- Il peggiore, insomma.
- L'immagine?
- È uno schifo.
- Perfetto. Mi hai convinto.
Guardare fuori dalla finestra e accenderne una, aspirando grandi boccate. Cemento, ganja, boom-bap.
Il suddetto incontro non è mai avvenuto. Il nuovo episodio di Blast Podcast invece sì.
Nastro di Mare StreetÈ Jay Trivella e questa storia metropolitana, ovviamente, non è mai accaduta, eppure accade ogni giorno.
Buon ascolto.
DOWNLOAD: The Blast Podcast #112 - Jay Trivella a Mare Street Tape