Maggio è paragonabile a un flusso di pensieri. Attraverso immagini chiare, Marco Scozzaro anima un diario personale.
Marco Scozzaro è il nome del nostro amico e compagno di serate divertenti, forse lo conoscete anche come L'Oggetto.
Beh, il suo Maggio Il fotolibro è straordinario, abbiamo avuto il piacere di avere alcune anteprime prima dell'uscita ufficiale e abbiamo pensato di condividerle con voi. Lo facciamo in modo soft, perché questa uscita lo merita.
Anche se Maggio non è esattamente un diario segreto, il tutto porta con sé una sorta di sottile intimità che, per quanto particolare e soggettiva sia la questione, contribuisce a dare un valore universale a una raccolta di fotografie molto personali.
È così che la nostra storia potrebbe iniziare, essendo una piccola ma importante parte di un percorso più lungo, quello del Marco Scozzaro, l'ennesimo talento italiano che va a New York. Dall'Italia porta una laurea in psicologia e l'obiettivo di una macchina fotografica come bagaglio fondamentale. In tasca tanta passione, talento fuori dal comune e umiltà, qualità che in realtà in patria non pagano.
Un libro fotografico come continuum spazio-temporale: La creatività di Marco Scozzaro incontra la nostalgia.
Infatti, quando si parla di MaggioMarco, partiamo dall'Italia e da come, forse sentendo la mancanza del suo Paese d'origine, questo venga ricordato in molteplici scatti. A questi si mescolano le immagini della sua nuova dimensione quotidiana, New York.
In una recente chiacchierata con lui, discutendo del progetto, abbiamo parlato del suo neonato bisogno, spesso comune a chi è lontano dalla propria terra, di tenere con sé frammenti di cose e persone, idealizzandoli anche, e mescolandoli in un continuum spazio-temporale. Piccole e grandi storie slegate, frammenti narrativi di una storia più grande, assumono una vita autonoma e diventano significanti di mondi paralleli.
Luoghi, persone, relazioni, sentimenti, dettagli, ricordi: ogni piccola traccia contribuisce a rendere la storia avvincente e, come direbbe l'autore, a creare così "un'atmosfera di pace". un poema visivo non lineare, che cerca di dare un senso alla propria identità ". Non a caso, la tensione emotiva creata dal ritratto lascia spazio alla ricerca psicologica, così come le nature morte e le strutture improvvisate restituiscono un'istantanea chiara di qualcosa che, da strettamente personale, assurge a universale nell'immaginario collettivo di una o due generazioni.
Maggio è il modo perfetto per parlare di sé senza filtri.
Sorprendente, inoltre, se pensiamo che proviene da una persona notoriamente discreta e riluttante al prevalente glamour e sfarzo . Maggio significa "può", nel caso ve lo stiate chiedendo.
A maggio sono accadute per Marco alcune delle cose fondamentali nella vita di un uomo, e tutte hanno a che fare con valori importanti, come la vita, la morte, l'amicizia e l'amore. Tutte accadute per caso, e tutte non collegate tra loro. In questo senso, il titolo dell'opera non riflette quindi un periodo dell'anno, ma dell'anima. Una stagione mentale. Tutti gli scatti non sono stati fatti a maggio. Tutti gli scatti costituiscono le linee invisibili di una lettera aperta.
Attualmente, oltre a questi scatti che abbiamo selezionato per voi, una ricca anteprima dell'opera è già visibile dal sito di Marco, e speriamo (crediamo) di poter godere molto presto della versione definitiva dell'opera su carta lucida ben rilegata. Nel frattempo, in esclusiva per noi, una gallery con una serie di foto assolutamente inedite provenienti dalla scrivania del signor Scozzaro, che ci regala la realizzazione di del libro che attualmente circola sulle scrivanie di un paio di editori di cui non possiamo parlare.
Buon divertimento.